
Gli USA hanno mandato miliardi di dollari in armi all’Ucraina.
1,7 miliardi di dollari forniti dagli Stati Uniti da quando la Russia ha attaccato l’Ucraina lo scorso 24 febbraio. Altri 800 milioni di dollari in armi si apprestano a partire.
È come alimentare il fuoco con la benzina. Se a qualcuno può inquietare basta sottolineare che l’Italia non è da meno: pronti milioni di euro in armi da mandare a kiev. Così come anche la Francia, l’Inghilterra e la Germania esprimono la loro solidarietà in armi.
Forniamo armi come richiesto dal presidente Zelesky, il quale, sin dai primi giorni auspica fortemente un intervento dell’occidente nella sua guerra.
Ha sempre chiesto a gran voce una partecipazione degli Stati occidentali. Ha sempre auspicato che si avvii al più presto la terza guerra mondiale. D’altronde la Nato e gli USA, sono una potenza invincibile che qualsiasi belligerante vorrebbe dalla sua parte. In effetti la potenza dell’armata russa sembra vacillare: non ha dato piena prova di sé, della sua efficienza, anzi sembra in difficoltà. Ha persino perso un incrociatore!
Un intervento della NATO potrebbe spazzarla via in pochi giorni a discapito di molte vite.
Oppure non è così?
Anche Svezia e Finlandia hanno manifestato timore rispetto alla Russia e hanno avanzato richiesta immediata, preventiva, di entrare nella NATO.
E se la NATO avesse timore della Russia?
Sembrerebbe assurdo, eppure un intervento dell’occidente vorrebbe dire aumentare il tiro da parte della Russia: potrebbe voler dire far ricorso a tutto il suo potenziale bellico.
Si dice che in Ucraina, in realtà la Russia stia utilizzando solo una minima parte del suo potenziale.
E non dimentichiamo la Cina, la Corea del nord, l’india ! nazioni che hanno manifestato pubblicamente simpatie per la Russia di Putin.
Cosa succederebbe se un intervento occidentale suscitasse tali alleanze ?
Forse la Nato partirebbe addirittura in svantaggio!
Russia e Cina insieme, potrebbero invadere l’Europa?
L’Italia e l’Europa hanno dato comunque un grande contributo di solidarietà al popolo ucraino.
Eppure fin a pochi mesi fa ci avevano insegnato che i profughi ( coloro che scappano da una guerra) erano da respingere! O perlomeno quelli provenienti dal continente africano su fatiscenti barconi erano certamente da rimandare indietro dopo un pasto ed una bottiglietta di acqua.
Perché di guerre nel mondo ce ne sono diverse. Più di 50 !
Di popolazioni aggredite e di aggressori ce ne sono tante. Soprattutto nel continente africano e in medio oriente. I disperati non mancano. Di certo non possiamo accoglierli tutti in Italia. Che ben vengano gli ucraini, i nostri profughi europei ! d’altronde gli africani sembra neanche sbarchino più. I giornali non ne danno più notizia. Avranno pure loro, avuto paura di passare da una guerra ad un’altra?
D’altronde questa guerra così vicina a noi ci ha sorpreso tutti. Chi mai avrebbe pensato ad un gesto del genere da parte della Russia ? una guerra così vicina ci inquieta. Gli effetti si percepiscono pure in Italia seppur a qualche migliaio di chilometri.
Eppure qualcuno dice che in Donbas la guerra esiste già dal 2014!
non ce n‘eravamo accorti!
Nessuno se n’era accorto al punto che oggi non ci si crede.
Quello che sembra certo è che pochi hanno veramente capito “il perché” di un tale attacco russo. Al di la delle giustificazioni apparse sui quotidiani sembra esserci un velo di mistero.
Allo stesso modo non si è capita la estenuante resistenza del presidente Zelesky. Da una parte gli aggrediti, hanno il sacro diritto di difendersi dall’altra è evidente che non possono minimante competere con l’armata russa. Inevitabilmente le città saranno rase al suolo e un sacco di persone innocenti moriranno. Allora cosa resterà di indipendente ? anche se la resistenza ucraina avesse la meglio, cosa rimarrà?
E triste rilevare che oggi l’umanità continua a spendere ingenti risorse per le guerre. Miliardi di dollari/euro spesi in petardi buttati per distruggere.
Tutta questa follia sembrava lontana dalla nostra Europa progredita ed invece sembra nella nostra natura autodistruggerci a vicenda.