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Riflessioni

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riflessioni: considerazioni consapevoli di “opinionieparole

Quanto è importante oggi la scrittura ?

La scrittura nasce con i Sumeri, oltre 6000 anni fa.

E’ questo quello che ci dicono gli esperti.

Gli storci e gli archeologi, ci dicono, che prima di 6000 anni fa l’uomo era un bifolco, certamente furbo, pensava solo a nutrirsi e riprodursi: …se ne andava in giro con la clava un bastone e qualche lancia, vestito di pelli di animale, come un predatore, in mezzo ad altri predatori e al pari dei predatori animali.

Questo è quello che avrebbe fatto  per migliaia di anni, poi all’improvviso 6000 anni fa, nel territorio dell’allora Mesopotamia ( oggi Iraq),  diede inizio alla civiltà così come la conosciamo oggi.

… è questo quello che ci dicono.

Prima dei Sumeri nulla di rilevante.

All’improvviso l’uomo inizia a costruire case, villaggi e poi città e a tal fine inventa tutto ciò che gli serve: dai mattoni di argilla ai sistemi di misura, all’architettura, alla matematica, alla geometria;  inventa la  ruota, la religione, l’astronomia …

Così, dal nulla  l’uomo diventa intelligente e coltiva tale intelligenza istruendosi: inizia a nutrire la mente oltre che la pancia.

Riflessioni: tutto inizia dal nulla con i Sumeri

In realtà se leggiamo i libri di storia i Sumeri sono relegati in poche frasi: trafiletti che ci informano che  hanno inventato la ruota e la scrittura cuneiforme, e altre cose ( in realtà anche la figura dello scriba, la scuola, la medicina l’astronomia etc).

In realtà i  Sumeri svilupparono moltissime  invenzioni, molte delle quali utilizzate ancora oggi, anche se in forma migliorata.

Per lavorare meglio i terreni che coltivavano,   inventarono l’aratro, le zappe e le falci. Inventarono anche i chiodi e il primo tornio a pedale per modellare i vasi d’argilla. Svilupparono la matematica e  i calcoli: idearono un sistema di numerazione per realizzare  operazioni complesse, per la costruzione degli edifici e dei canali, nonché un calendario diviso in 12 mesi.

Così…dal nulla…

Dal 4000 a.C  al 2000 a.C diedero origine alla civiltà moderna… poi furono aggrediti conquistati ed assimilati da altre civiltà… (dai Babilonesi, a loro volta conquistati dagli Ittiti e dagli Assiri ed infine dai Persiani)

I primi sapiens originarono 200mila anni fa in Africa meridionale, in un’area a sud del fiume Zambersi, nell’attuale Botswana settentrionale.

Per 194 mila anni, questi sapiens, vagarono di qua e di là, senza una  meta precisa, un po’ come alcuni sbandati moderni.

Senza dilungarci troppo

La riflessione è la seguente:

l’uomo esiste da migliaia di anni ( ha avuto un’evoluzione molto lenta) L’essere umano moderno secondo studi genetici è originario dell’Africa (circa 200 000 anni fa): La nostra specie Homo sapiens appare sulla scena – e poco dopo inizia a espandersi in Africa. 170.000 ANNI FA – Risale a questo periodo la “Eva mitocondriale”,

per 150.000 anni l’uomo fa poco e niente, va girovagando, si diffonde nei continenti, ne più e ne meno che come altre specie animali.

50.000 ANNI FA – È l’epoca del “Grande balzo in avanti”

La cultura umana comincia a cambiare molto più rapidamente rispetto a prima; si seppelliscono i morti ritualmente; si creano abiti da pelli di animali; e si sviluppano tecniche di caccia complesse. 

33 mila anni fa inizia a scarabocchiare le pareti delle grotte.

10 mila anni fa inizia a creare villaggi lascia il nomadismo ed accenna all’agricoltura.

Poi 6000 anni fa, tutto cambia !!!

Il sapiens esiste da almeno 200.000 anni, ma per 194.000 anni non ha fatto nulla di straordinario, poi 6000 anni fa,  i Sumeri…questa misteriosa civiltà… ci dicono… lungo il Tigri e l’Eufrate,  esplode di intelligenza dando origine a tutto quello che poi sarebbe progredito fino ad oggi.

chissà! il tutto grazie alla scrittura.

12.01.2021

riflessioni:

La sezione aurea

Il mondo è pieno di manufatti, tutto ciò che crea l’uomo è alquanto imperfetto, approssimato, salvo rare eccezioni, capolavori che hanno alla base una segreto, una formula, che non fa altro che imitare le opere della natura.

Per quanto straordinarie possono essere le opere della natura queste diventano sempre più comprensibili, alla scienza, che nei secoli ne ha carpito alcuni segreti, auspicando un giorno di poter superare cotanta perfezione.

Tutto ciò che esiste in natura sembra calcolato nei minimi particolari, sembra il frutto di complessi calcoli matematici, formule divine. Non sorprenderebbe se un giorno scoprissimo di essere tutti il frutto di un’unica equazione.

La sezione aurea è la rappresentazione di un numero c.d.  numero aureo “  ϕ “ (o phi, da leggere “fi”) che equivale a (1+√5)/2.  Il numero phi, è il cugino misterioso del  “pgreco” (la misura tra la circonferenza e il diametro del cerchio). È un valore fisso “irrazionale” pari a 1.61803… con infinite cifre decimali prive di sequenze ripetute, nella pratica sempre approssimato. Esso deriva dalla serie numerica 1,1,2,3,5,8,13, (…) di Leonardo Fibonacci (1180-1250) in cui ogni numero è dato dalla somma dei due precedenti, dove φ è precisamente il valore cui tende il rapporto fra due termini successivi (ad esempio, 13/8=1,625000, 987/610=1,618033, ecc.).

Al di la dei concetti matematici, alquanto noiosi per i comuni mortali, quello che preme far rilevare è l’incredibile presenza di tale proporzione in tutto ciò che ci circonda e in noi stessi ( negli esseri umani il rapporto aureo definisce il nostro corpo).

La sezione aurea o proporzione divina

E’ qualcosa di affascinante, come se avessimo scoperto uno dei segreti del creatore: ha utilizzato tale proporzione per creare ogni cosa, affinché suscitando proporzione, equilibrio, armonia suscitasse piacere, fosse cosa buona e giusta.

Essa ad esempio determina la forma a spirale di una chiocciola, la posizione dei semi nella testa del girasole, delle scaglie nella corteccia dell’ananas o di una pigna, la forma a spirale della picchiata di un falco durante la caccia.

In tutte le specie animali (uccelli, insetti, pesci, ad esempio nel corno di pecora), vegetali (nei petali di una rosa, nei “pattern” concentrici di cavolfiore nei petali di un fiore, nelle foglie degli alberi.. etc), nelle cose (nei cristalli minerali, nel  guscio di una chiocciola ), ma anche nella forma delle galassie o nei movimenti delle stesse, o nei movimenti di un tornado, di un vortice,  nelle impronte digitali. Una perfetta e bellissima chiocciola come il Nautilo è praticamente l’esempio perfetto di sezione aurea più conosciuto. 

La proporzione aurea dà una dimensione armonica alle cose, dalla geometria, all’architettura, alla musica, alla scultura: tutto ciò che rispetta tale proporzione aspira alla perfezione e si avvicina ad essa.

Per fare alcuni esempi,  sembrano rispettare tale proporzione: la gioconda di Leonardo da Vinci, ma anche le opere Bernardino Luini, Sandro Botticelli, Piero della Francesca, questi grandi del passato,  sono diventati tali perché conoscevano la proporzione aurea o perché le loro opere avvicinandosi alla perfezione, si avvicinano alla sezione aure?

la piramide egizia di Cheope, i megaliti di Stonehenge,   la pianta del Partenone di Atene, la Cattedrale di Notre Dame a Parigi,  il Palazzo dell’ONU a New, il Pentagono a Washington, la musica di Beethoven, etc.

Famosa è la rappresentazione dell’uomo di Vitruvio (di Leonardo) in cui una persona è inscritta in un quadrato e in un cerchio.

È evidente che tale proporzione sia nota da millenni

Di sicuro era nota nel  VI sec. a.C., dalla scuola pitagorica, ma solo nell’Ottocento che alla “Divina proporzione” venne dato il nome di “Sezione aurea“. Una delle opere più antiche nella quale si riscontra chiaramente la sezione aurea è la “stele di Get”, un bassorilievo egizio risalente alla prima dinastia (circa 5000 anni fa). Se gli Egizi conoscevano tale proporzione sicuramente era stata loro tramandata dai Babilonesi ( appresa a loro vota dai Sumeri?). Anche la maschera egizia del faraone Tutankhamon (XIV sec. a.C.) possiede proporzioni auree. Le stesse perfette proporzioni si ritrovano nei Bronzi di Riace (V sec. a. C.) e nell’Afrodite Cnidia di Prassìtele (360 a. C.). Nel Primo Rinascimento si trovano esempi di proporzioni auree nella scultura di Donatello (Annunciazione, 1435 e Madonna col Bambino). Nel dipinto murale del Cenacolo leonardesco.

E fino ai nostri giorni laddove la si può rinvenire nelle schede telefoniche, nelle carte di credito e bancomat, dalle carte SIM dei cellulari alle musicassette: sono tutti rettangoli aurei con un rapporto tra base ed altezza pari a 1,618.

In natura il rapporto aureo è riscontrabile in molte dimensioni del corpo umano.

Se moltiplichiamo per 1,618 la distanza che in una persona adulta e proporzionata, va dai piedi all’ombelico, otteniamo la sua statura. È  aureo anche il rapporto tra la distanza dal collo del femore al ginocchio e la lunghezza dell’intera gamba. Così la distanza dal gomito alla mano (con le dita tese), moltiplicata per 1,618, dà la lunghezza totale del braccio. La distanza che va dal ginocchio all’anca, moltiplicata per il numero d’oro, dà la lunghezza della gamba, dall’anca al malleolo. Se misuriamo le dita della nostra mano mano, noteremo che i rapporti tra le lunghezze delle falangi del dito medio e anulare sono aurei. Se si esamina un volto considerato “bello” è facile scoprire come le distanze tra gli elementi che compongono il viso sono strettamente legati alla proporzione aurea: come per dire che è bello ciò che è aureo. Provate!!!

Ogni ricerca della perfezione si è imbattuta in questa proporzione.

Ogni cosa che rispetta tali proporzioni, alla vista, suscita gradevolezza, armonia e serenità, persino la musica prodotta secondo il rapporto aureo suscita piacere.

Perché basta rispettare tale proporzione e nell’essere umano si insinuano sensazioni positive? è come se la nostra mente fosse codificata per riconoscere tale proporzione, inconsapevolmente, riconosce il codice come un lettore ottico, quasi come una password riconosciuta a livello di  subconscio: tutto ciò che rispecchia tale proporzione, lo sentiamo piacevole, non pericoloso, familiare, innato: certamente influenza le nostre scelte (ogni figura è armonica quando la misura del lato maggiore rispetto a quello minore equivale a 1.618).

Ciò rappresenta un enigma che ha incantato gli scienziati per secoli e continua ad essere un mistero anche oggi.

Com’è possibile che una serie di  organismi biologici, con percorsi evolutivi completamente differenti e distanti milioni di anni, hanno alla base una regola comune, che probabilmente è la stessa che domina anche a livello di DNA?

In tutto l’universo un unico codice è alla base di ogni forma di vita?

Oliver, 16.01.2021

…segue

Riflessioni:

Evoluzionismo e creazionismo

continuando con le nostre riflessioni, senza scomodare il creazionismo si intende qui sottolineare, sollevare la questione, delle innumerevoli incongruenze dell’evoluzionismo quando questo viene riferito all’uomo. L’evoluzione spiega molte cose, funziona benissimo per tutte le specie animali  ma, quando arriva all’uomo non è più coerente.

Anzi fa acqua da tutte le parti.  È  come se unitamente all’evoluzione qualcosa di diverso avesse interferito. È come se una legge della fisica funzionasse per tutto tranne che per gli uomini: ad essi bisogna adattarla.

Ci  dicono che una serie di elementi contingenti e non, guidano l’evoluzione; unitamente alla selezione naturale; per tutte le specie. È evidente che uomo e scimmia hanno un antenato comune, ma poi cosa ne ha segnato tanta differenza evolutiva. Altre specie esistono da milioni di anni eppure la loro evoluzione sembra lentissima ed infinita. Gli  squali esistono da milioni di anni, da prima dell’uomo, eppure non hanno ancora costruito motoscafi  né tantomeno imparato a guidarli. Sarà l’umidità, ma lo stesso discorso vale per i rettili e per gli uccelli. E se tutto vi sembra poco attinente allora dovremmo riflettere sull’evoluzione degli altri primati distante anni luce da noi.

Cosa ha impedito a tali specie di fare il salto evolutivo determinate?

la riflessione è: cosa ha favorito tale salto nella specie umana?

da sempre è una questione che affascina. Certo se fossimo credenti e praticanti convinti basterebbe rispondere con quello che da millenni sostengono le religioni: un essere divino si è intromesso nella fase evolutiva dell’uomo.  Chissà nell’eterna lotta tra creazionisti ed evoluzionisti la risposta potrebbe stare nel mezzo. Eppure negli ultimi anni la questione è passata in secondo piano come se non si volesse ammettere una realtà ormai già compresa. Nel frattempo, la teoria scientifica evoluzionistica è la migliore da perorare e la più semplice da sostenere ed argomentare.

Quello che è certamente chiaro è che l’essere umano ha qualcosa di speciale. Questo qualcosa di speciale va al di la della semplice selezione naturale. Pur essendo totalmente simili alle specie animali di questo pianeta, abbiamo dei caratteri peculiari, straordinari, alieni ad ogni altra specie. Chissà forse siamo il frutto di qualche radiazione che modificando la nostra specie geneticamente casualmente l’ha resa speciale. O forse siamo effettivamente il risultato di una “creazione”.

 In realtà la verità potrebbe essere più straordinaria di ogni fantasia. E potrebbe essere già li, sotto i nostri occhi, talmente lampante che non la vediamo. Oppure siamo ancora talmente ottusi da non voler comprendere. Ci ostiniamo a non guardare al di la del nostro naso, per paura delle conseguenze, di quello che potrebbe determinare.

L’eterna ricerca dell’anello mancante scatenata dalla teoria evoluzionista di Darwin ha da sempre affascinato. Per il semplice motivo che non dovrebbe essere così difficile rinvenirlo.

Teoria di un mito

 

Perché il primo degli angeli quello più vicino a Dio si ribellò?

Per invidia, presunzione orgoglio o per essersi lasciato andare al peccato?

 

Dio aveva creato l’uomo: l’Adamo a sua immagine e somiglianza.

Secondo una quanto tramandato questo non fu accettato da alcuni suoi angeli, i più vicini a Dio, che contestarono quanto deciso da Dio stesso!

 

E già questo dovrebbe far riflettere: il volere di Dio era contestabile dai suoi stessi angeli. Come in una moderna democrazia avevano capacità di giudizio davanti a Dio, di autodeterminazione, nonostante le conseguenze del loro agire.

 

Ma questi, oltrepassato il limite della insubordinazione, ribelli, vengono scagliati sulla terra e privati della gloria “ovvero delle ali” della possibilità di lasciare la terra.

Ma questi, imperterriti, ma anche rassegnati al loro destino, si resero conto che le donne umani erano attraenti per cui si unirono a loro e da queste unioni nacquero dei semidei… personaggi straordinari che rimasero nella leggenda.

Gli angeli caduti insegnarono agli uomini tutto il sapere ( con i Sumeri inizia la civiltà «Chi ha occhi per vedere, veda; chi ha orecchie per intendere, intenda». 

 ) , insegnarono il bene ma, inevitabilmente, anche il male e rimasero con coloro molti anni.

 

Oppure è tutto il contrario? Ovvero, gli angeli incaricati di vigilare sugli uomini si lasciarono andare alle passioni e ciò scatenò l’ira di Dio?

 

O fu proprio il primo angelo, il capo dei vigilanti, a lasciarsi andare con la prima donna? e Dio vedendosi tradito dalla donna e anche dal suo angelo più fidato andò su tutte le furie ?

Lucifero (“portatore di luce”) era l’angelo più bello tra i serafini, il primo tra gli angeli a fianco a Dio.

Tutti aspiravano alla sua posizione eppure da quanto si apprende, si ribellò.

Ribellatosi a Dio forse per superbia? o per invidia? trascinò con se altri angeli, ma ingaggiata una lotta per porre fine alla ribellione,  fu sconfitto dall’arcangelo Michele e precipitato dal Cielo al centro della Terra, privato della sua gloria: delle ali e della possibilità di risalire in cielo.

Il peccato di Luciferò sarebbe stato proprio il tradimento per cui il tradimento sarebbe un peccato talmente grave che persino Dio non transige.

Ma secondo quanto tramandato nel libro dei vigilanti ( apocrifo) gli angeli traditori si sarebbero macchiati invece di un altro peccato. Nel testo è scritto: “ accade che aumentarono i figli degli uomini… ragazze belle di aspetto” gli angeli figli del cielo ( incaricati della loro protezione) le videro e se ne innamorarono … e si unirono a loro … insegnando loro le arti le scienze … dalle unioni nacquero semidei: personaggi dalle caratteristiche straordinarie ma anche una sorta di mostri ibridi rimasti nella leggenda. per questo vennero puniti da Dio e relegati sulla terra per sempre.

 

 

In principio Dio attribuiva ai suoi angeli diversi compiti.

 Quando creò l’uomo a sua immagine e somiglianza Dio affidò al suo primo angelo e alle sue schiere il compito di vigilare.

 

Il termine Satana trae origine dall’ebraico Śāān, significa oppositore ma le sue origine si possono collegare al sumerico  ša-tām,  ovvero “capo di un gruppo” : dei vigilanti.

 

Cosa dice la Bibbia di Lucifero?

 

In realtà la bibbia  riguardo alla ribellione di Lucifero e alla sua punizione dice POCO E NIENTE !…NULLA!

Ne’ nel vecchio ne’ nel nuovo testamento sono narrati i fatti riguardanti questi avvenimenti. Eppure ci saremmo aspettati fior fiore di spiegazioni per far capire all’uomo.

Nel vecchio testamento il nome Lucifero compare forse una volta laddove si parla di Babilonia. Il resto è frutto di interpretazioni fantasiose.

È curioso notare da profano, che nell’Antico Testamento  di  “Satana” si parla poco e niente, per lo più si allude in alcuni versetti ad un angelo infedele a Yhwh.

 

Nel nuovo testamento altresì si parla della stella del mattino ma è  ancora più sconcertante che Gesù nulla dice, né sulla sua natura di angelo caduto né sul passato del sul suo principale nemico e tentatore.

Nell’apocalisse  è addirittura  Gesù stesso che si autodefinisce “ il portatore di luce”.

(Genesi 1:31), il sesto giorno … quando tutto “il creato” fu dichiarato “molto buono” Satana si ribellò e fu scacciato dal Cielo.

 

(Luca 10:18), Gesù disse: “Io vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore”

(Apocalisse 9:1) “una stella caduta dal cielo sulla terra”.

 

Un terzo delle miriadi di angeli si ribellarono …Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo.

(Apocalisse 12:3–9)…cosí il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli”… 1/3 delle stelle del cielo per cui una minoranza rispetto ai 2/3 rimasti fedeli a Dio.

 

Il male, insito negli angeli ribelli sarebbe quindi stato trasmesso all’uomo, nel DNA, già la prima donna Eva, si sarebbe quindi, lasciata abbandonare alle “avance” dell’angelo  e la sua discendenza avrebbe tramandato il male,  uno dei suoi figli ( Caino) avrebbe tramandato il gene.

 

 

Ciò porterebbe a pensare che lucifero e satana sono “diversi”  l’angelo più bello il primo degli angeli si sarebbe ribellato perché orgoglioso del suo ruolo, si rifiutò di riconoscere, di sottomettersi, all’uomo immagine e somiglianza di Dio. Prima dell’uomo lui era la creatura più bella e perfetta creata da Dio.  Satana  il più perverso invece, capo dei vigilanti, tentò la donna e dalla sua unione tramandò il male attraverso Caino, a tutta l’umanità, ormai contaminata.

 l’Antico Testamento racconta la Caduta dell’uomo quando Eva mangiò dall’albero della conoscenza o dall’albero del bene e del male.

L’uomo fu quindi contaminato dal male. Il  male è nel nostro DNA come un gene silente che in qualsiasi momento può essere acceso.

 

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