Vai al contenuto

La scuola

testo-educazione-civica

 

Ricomincia la scuola.

Ore 7:00, l’autobus affollato di ragazzini fa il giro dei paesi della provincia con destinazione la scuola del capoluogo. “Finalmente si torna a  scuola dopo i mesi di lokdown”.  Almeno questo è quello che hanno pensato i genitori.

 Urla, schiamazzi,  parolacce,  rimbombano tra i sedili del veicolo. In fondo, negli ultimi posti, uno sparuto gruppo di adulti assonnati va a lavorare. Per loro il lokdown è stato solo un momento di tranquillità durante i viaggi estenuanti per andare e tornare dal lavoro.

Ad un tratto l’autobus si ferma, sale una persona di colore. Una donna non più in giovane età, che ogni mattina viaggia per raggiungere la casa in città dove  svolge lavoro come badante.

È venuta in Italia, scappando dalla miseria del suo paese. Vorrebbe partecipare all’ostentazione di ricchezza che ormai in Italia passa inosservata. Si è ritrovata a fare un lavoro umile: la badante. Ad accudire  anziani che la società moderna non sa più come gestire. Anziani che il consumismo  sa valorizzare solo attraverso la loro pensione.

 La donna, con fare stanco, sale sull’autobus e dal volto subito traspare la delusione: il viaggio non sarà rilassante, hanno riaperto le scuole. Per lei non è una bella notizia.

Decine di ragazzini strillanti la fissano.

Il coronavirus ha dettato le regole:  non si può stare seduti in due affiancati   sulla stessa fila di sedili. La donna si guarda intorno, i sedili sembrano tutti occupati. Su alcuni risiedono, ammassati,  gli studenti, mentre altri sono sede per i loro zaini, libri, giubbini e maglioni. La donna guarda in modo accurato, ma sembra non ci sia posto per lei. Non osa, non si scompone più di tanto: rassegnata si poggia con la schiena allo schienale di un sedile e sballottata dall’andatura del veicolo, fissa fuori il paesaggio. È solo un altro viaggio, non è né peggiore ne migliore degli altri. È un viaggio necessario ed estenuante.

“L’obiettivo primario delle istituzioni non può essere esclusivamente quello di inseguire lo sviluppo economico, deve essere anche quello di educare e formare la società improntando la crescita ai valori. Attraverso la scuola non si persegue esclusivamente la crescita delle persone sul piano cognitivo o culturale, ma si educa la futura società affinché possa affrontare gli scenari futuri positivamente. La scuola oltre alla famiglia, è chiamata a svolgere un ruolo determinante nella crescita dei ragazzi.  I percorsi formativi devono avere come obiettivo la formazione delle persone e non solo la loro formazione  professionale. Secondo le proprie inclinazioni personali la scuola deve essere un ambiente educativo nel quale promuovere e favorire i rapporti interpersonali, approntati al reciproco rispetto. Le quotidiane difficoltà in cui vive la società moderna, a volte si uniscono alle difficoltà di gestire in maniera adeguata i rapporti tra le varie culture.

La scuola deve favorire i processi di integrazione amalgamare i giovani alla futura società multiculturale.

Il confronto costante tra i giovani a prescindere delle convinzioni politiche, religiose,  culturali o differenze di genere, deve essere guidato. Seguito al fine di promuovere quelle particolari forme di interazione che creano legami stabili, ancoraggio per le future generazioni.

La scuola deve promuovere lo sviluppo della persona non attraverso nozioni meccaniche, ma attraverso figure che svolgendo il loro ruolo siano da esempio: ammirati. Ognuno ha i propri punti di riferimento da imitare e affinché si relazioni con gli altri questi punti di riferimento devono avere caratteri positivi. I caratteri positivi sono quelli  improntati ai valori da custodire e da mantenere. Non basta risiedere nella società come comparse, occorre convivere ed interagire: ognuno impara ad interagire con gli altri secondo il suo modo di vedere.  Se non interagisci nel modo opportuno sei ignorante. La società bisogna crearla ad arte formare cittadini onesti, consapevoli delle loro scelte e del loro agire.

 Non dobbiamo dimenticare che fino a pochi anni fa la scuola  formava i cittadini imparando dal passato. Oggi occorre che la scuola educhi i cittadini ad affrontare il futuro.

La società del benessere, del consumismo, della degenerazione dei  valori, oggi rende miopi. Occorre porsi l’obiettivo di educare alla convivenza secondo le diverse identità culturali. La formazione del cittadino deve essere  impregnata di quei caratteri distintivi e peculiari che la nostra tradizione nazionale porta avanti da anni. Altrimenti, se non si fa ricchezza da queste diversità,  non si avrà una “società”. Si avrà una accozzaglia  di individui o al massimo di gruppi eterogenei, privi di ogni identità culturale religiosa sociale o di genere.

Occorre insegnare la tanta disprezzata educazione civica che insieme alla legalità sono i pilastri di ogni società.

L’educazione civica  deve  formare l’individuo secondo consapevolezza quali cittadini responsabili che partecipano e promuovono la partecipazione alla vita civica.

L’educazione civica nelle scuole insegna la conoscenza,  della struttura della nazione,  il funzionamento della democrazia, delle istituzioni italiane ed europee. Ma deve insegnare, dovrebbe insegnare, il principio di legalità,  della sostenibilità ambientale delle risorse,  dei diritti alla salute alla persona. Dovrebbe insegnare altresì le buone maniere, le regole della pacifica convivenza, del rispetto degli altri.

La scuola, fucina della formazione del cittadino-individuo affinché possa interagire nella società.

la scuola dovrebbe essere, qualcosa di serio di necessario di imprescindibile.

È evidente che perdere anche un solo giorno di scuola non  dovrebbe far sentire la sensazione di vacanza, ma quella di mancanza.

È evidente che l’educazione debba partire dalla famiglia e completarsi nella scuola, insieme alla formazione professionale e culturale.

La scuola deve diventare una istituzione seria. Deve riacquistare quel barlume di serietà che di certo ha perso negli anni.

Per essere competitivi occorre disciplina, quale impegno ed autocontrollo oltre che preparazione e serietà.

Se non si amalgamo tutti questi elementi per forgiare l’individuo, questi sarà miope  in una società che dà spazio solo a chi aguzza la vista.

3 commenti su “La scuola”

  1. Il racconto iniziale fotografa perfettamente una società priva di valori… ahimè è proprio cosi, la scuola trascura completamente l’insegnamento civico e la famiglia non dà un esempio di comportamento sano…ho paura delle generazioni future, purtroppo completamente allo sbando😣

  2. I ragazzi hanno perso fiducia nella scuola da quando i genitori si sono sentiti in potere di giudicare, sbeffeggiare e dissentire dell’insegnamento e degli insegnanti. Non è la scuola che è
    peggiorata sono le persone che hanno perso di vista i veri valori!. Per riparare hanno deciso di RI-far studiare l’educazione civica, ma senza dare dignità a questa materia….la insegnano tutti…,è poco credibile l’insegnamento dell’educazione civica da parte di un un’insegnante di musica per esempio. Ognuno dovrebbe avere il suo ruolo …ma dimenticavo….viviamo in Italia….dove l’ignoranza DEVE regnare sovrana!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *