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La Russia e il “Fit for 55”

 

14 luglio 2021 la Commissione europea adotta il pacchetto “Fit for 55” per far fronte al cambiamento climatico.

Con il predetto si pongono le basi per una serie di iniziative, legislative, tutte volte ad un primo raggiungimento “Green” entro il 2030.

Obiettivi di certo molto ambiziosi i cui tempi decisamente ristretti non fanno che sollevare seri dubbi.

L’obiettivo principale, ambizioso, è certamente la riduzione delle emissioni di gas serra – del 55% – rispetto ai livelli acclarati nel 1990: prima fase dell’obbiettivo di arrivare al 2050  totalmente green.

Fino ad ora, gli sforzi per la riduzione del gas serra, hanno portato percentuali intorno al 20%, per cui arrivare al 55%; entro il 2030;  è alquanto improbabile se non si fanno delle svolte radicali, se non si agisce in modo incisivo.

Si parla di rivoluzione energetica. Tali obiettivi sono da almeno 20 anni il cavallo di battaglia della UE. Tra il 1990 e il 2020 la riduzione sarebbe stata del 23% centrando quindi gli obbiettivi che la Ue si era data ma ora punta più in alto.

Per raggiungere l’ambizioso progetto si punta alle energie rinnovabili  e all’efficienza energetica ma non solo. Gli Stati membri devono predisporre una serie di misure volte al raggiungimento degli obbiettivi UE. I cosiddetti piani energetici e climatici statali da approvare in seno alla UE.

 I 27 paesi UE hanno quindi un ruolo attivo che va portato avanti con proposte serie che la Commissione valuta e approva.

Nel 2019 la stessa Commissione alza il tiro, puntando, come si è suddetto, ad una riduzione del 55% delle emissioni  e per ottenere ciò attua una profonda revisione delle politiche energetiche e climatiche che fino ad ora hanno comunque dato i loro frutti; attraverso un pacchetto detto “Fit for 55” o “Green Package” definitivamente adottato il 14 luglio 2021.

 Cosa prevede?

In definitiva è volto ad un uso parsimonioso dell’energia attraverso 12 misure, tra le quali: Efficienza energetica ( soprattutto degli edifici); ricorso alle fonti rinnovabili ( eolico e solare soprattutto); limitazione elle emissioni (soprattutto nei trasporti); la creazione della CBAM ( una tassa su sull’import, di:  cemento, acciaio, alluminio, ferro,  fertilizzanti e elettricità, qualora non prodotti secondo degli standard stabiliti per le emissioni); adeguamento della legislazione previgente in funzione degli obbiettivi ( ad esempio sullo sfruttamento di suoli o foreste);

Il tutto concordato tra Parlamento europeo, Consiglio e singoli Stati.

 Ora al di la delle sfide tecniche che poco qui ci interessano vediamo tutto ciò cosa comporta per l’Italia.

Cinque sfide:

  1. L’efficienza energetica soprattutto degli edifici.

Ed ecco che compare il famoso “bonus 110%” per le ristrutturazioni che migliorino di due classi energetiche gli edifici.

  • ricorso alle rinnovabili per arrivare al 40%.

Ed ecco pannelli e pale eoliche dappertutto.

E questi due punti diciamo sono già stati avviati e vanno nella giusta direzione.

Ma ecco il terzo punto !!!

  • arrivare all’estinzione di tutti i veicoli a combustione entro il 2035!

Lo immaginate? fra 15 anni solo veicoli elettrici?

A sorpresa…il quarto punto…

  • puntare alla sostituzione del carbone con il  gas naturale.

In pratica il gas, pur essendo un combustibile fossile, ne abbiamo comunque bisogno per attivare le centrali elettriche sostituendolo al carbone.

Come dire… in assenza di alternative…laddove altri stati puntano al nucleare quale soluzione definitiva noi ci accontentiamo di non rimanere al buio.

Ultimo punto sfida per l’Italia…

  • la transizione ecologica inevitabilmente porterà dei costi che le fasce più deboli non possono sostenere.

Per cui gli Stati si impegnano a non far gravare tali costi sulle fasce deboli.

E questo dovrebbe far pensare.

Come convincere l’intera popolazione ad avviare la svolta se ciò comporta dei costi che di solito la gente tenderebbe ad evitare?

Con una serie di incentivi che facciano apparire tutto vantaggioso, gratis o quanto meno indolore.

Basta una carota è l’uomo inizia a camminare.

Ma come convincere gli irriducibili? coloro che neanche con bonus ed incentivi sono disposti a cambiare?

Semplice… laddove questi non funzionano si ricorre all’obbligo ovvero si costringono in un modo o nell’altro al passaggio.

Ed ecco che il prossimo obbiettivo sarà quello di convincere che comprare una costosissima auto elettrica è la cosa più vantaggiosa.

Che riempire le case di pannelli e le campagne di pale eoliche è la cosa migliore. Che riuscire ad accaparrarsi i bonus è da furbi.

Non siete convinti se acquistare o no un’auto elettrica? mettere i pannelli? ripensateci fra un anno quando i carburanti saranno arrivati elle stelle e continueranno a salire e l’energia elettrica diventerà proibitiva per una famiglia a reddito basso.

D’altronde laddove non basta la carota i governati hanno sempre usato il bastone.

Perché la Russia ha effettivamente attaccato l’Ucraina?

Qualcuno l’ha veramente capito? davvero per ripicca ai giochi della NATO? 

Eppure l’obbiettivo UE da un anno a questa parte è chiarissimo:  rendersi quasi totalmente indipendente dalle fonti energetiche russe entro il 2030!

Come dire …distruggere l’economia russa.

La Russia è il maggior fornitore di petrolio, gas e carbone all’occidente!

Almeno prima che iniziasse una incomprensibile guerra con l’Ucraina!

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